Twilight Saga - Stephenie Meyer - Cosa va e cosa non va in questa saga

Twilight Saga - Stephenie Meyer - Cosa va e cosa non va in questa saga

Una delle saghe letterarie più lette nel primo decennio del nuovo millennio, e al tempo stesso bersaglio di innumerevoli critiche, sia per quanto riguarda la saga letteraria che quella cinematografica. I fronti di difesa e di attacco sono innumerevoli, e andremo ad analizzare perciò quelli che, secondo il modesto parere del nostro blog, sono gli elementi positivi e negativi di una saga che andava presa sotto una luce differente, un modo di fare diverso rispetto ai giudizi espletati nel corso dell'ultimo decennio.

 

 

Scheda del libro  

Autore

Stephenie Meyer

Anno di pubblicazione

2005

2006

2007

2008

Titolo originale

Twilight

New Moon

Eclipse

Breaking Dawn

Genere

Romanzo - Rosa - Fantasy

 

 

 

 

La corrente letteraria "vampiresca" ha radici profonde, che affondano fino agli ultimi anni del XIX secolo. E' Bram Stoker il padre di questo genere che esploderà in Europa, dando alla luce "Dracula", leggenda cult, che verrà replicata decine di volte con pellicole storiche e antiche. 

L'amore verso una leggenda che non vedrà mai dissipato il proprio fascino, rimanendo sulla cresta dell'onda per più di un secolo. Se Stoker viene definito padre dei vampiri, allora Anne Rice è l'amorevole madre di personaggi che sono diventati leggendari nella letteratura, persino citati da altri autori.

Lestat diventa un'icona alla pari del Conte Dracula, idoli sacri della letteratura horror. 

Sul podio però si appresta a salire un terzo vampiro, un'ulteriore concezione del mondo dei succhiasangue, ed è quella creata da Stephenie Meyer. I canoni mistici vengono stravolti, e una bufera di dimensioni epocali si abbatte sulla Meyer, affiancata da un'orda di fan che la difendono a spada tratta.

 

La tanto decantata e odiata saga approda al cinema, vedendo i vampiri Cullen e l'innamorata Bella di dominio mondiale, frutto di critica spietata da parte del web, e di fan impazzite in ogni dove. La faccia di Edward Cullen ora spicca prepotente nel bagaglio culturale vampiresco. Ma quali sono i canoni differenti che la Meyer ha definito in questi vampiri di nuova generazione?

- L'atmosfera lugubre sparisce. Niente più sarcofagi e bare dove riposare, i vampiri son svegli anche di giorno. Non hanno bisogno dell'aura mistica del proprio feretro, al contrario nelle ore diurne si dedicano ai loro hobby del ventunesimo secolo. Un tocco moderno, forse troppo accentuato, ma accettabile per i lettori novizi che di ragnatele e bare non ne possono più.

- La luce non li uccide più. O meglio, nell'universo di Twilight la luce non nuoce ai vampiri, ma li rivela per quelli che sono. I raggi del sole fanno luccicare la loro pelle, come fossero coperti di polvere di diamanti. Un tocco decisamente femminile, una caratteristica che viene parecchio scimmiottata dai critici.

- Le croci e i paletti di legno sono inutili. A sfregio di tutte le leggende europee, i vampiri, come anche Anne Rice aveva scritto, non temono le croci, ne i paletti di legno infilzati nel cuore possono aiutare a distruggere queste creature. Nella saga di Twilight i vampiri possono esser uccisi solamente se smembrati e bruciati.

- I vampiri abitano in città uggiose. Questa iniziativa permette ai vampiri di integrarsi nella società, e di vivere una vita tranquilla assieme agli umani. Se non che ogni  decennio devono cambiare città, o gli abitanti sarebbero sospettosi nei riguardi di persone che non ostentano segni di vecchiaia. Ps: i vampiri giovani frequentano anche i licei, risultando geni veri e propri. D'altronde, hanno secoli di conoscenze alle loro spalle.

- I vampiri non volano, sono superveloci ma preferiscono le Maserati. Si, la loro ricchezza li ha resi vanitosi, e dovendo adattarsi al nuovo millennio, hanno deciso di darsi alla pazza gioia. Probabilmente se la saga fosse stata scritta dieci anni dopo avremmo assistito ad un vampiro che si fa un selfie!

 

I cambi di direttive sono innumerevoli, e questi sono solo quelli più vistosi e importanti da sottolineare. E ora tutti voi starete pensando che sia giusto dare addosso ad una collana di libri che sembra aver ridicolizzato il mondo dei vampiri, un genere antico e sacro per molti lettori accaniti. Avranno le loro pulsioni anche i fan dei licantropi, quando anche queste creature compariranno al fianco dei succhiasangue, e saranno parecchio ridicolizzati dalla pellicola, rendendoli ambigui sessualmente e sempre pronti a mostrare i propri muscoli gonfi per ogni minimo pretesto.

 

Stephenie Meyer è da condannare perciò?

 

A nostro modesto parere no. Un parere che si avvalora della lettura dei libri, laddove la maggior parte dei critici ha a malapena sfogliato le pagine del primo capitolo. La Meyer dimostra, innanzitutto, di possedere uno stile di scrittura scorrevole e persino piacevole. Una dote che renderà la lettura semplice da affrontare, senza tener conto dei contenuti accettabili o no. L'ambientazione e le leggende che girano attorno sono ben congegnate, e non lasciano dubbi vistosi al lettore attento! (Anche se l'idea di una famiglia di vampiri oltre-oceano che regola ogni vampiro sulla terra fa l'occhiolino alla Rice.)

Infine, i personaggi sono ben caratterizzati, e per chi ha letto i libri e visto i film, concorderà nel dire che su pellicola, le numerose caratteristiche che conosciamo per iscritto, vanno perse a discapito della credibilità dei personaggi stessi.

Il 50% delle critiche mosse verso la saga si deve, a nostro modesto parere, alla pellicola cinematografica. Siamo posti difronte ad attori bellocci, selezionati più per il loro fascino che per le doti recitative, e lo si deve al target quale l'opera è destinata.

Perchè va detto, a tutti coloro che si prestano a dar battaglia, che la saga di Twilight è destinata a lettori adolescenti. Ecco il bandolo della matassa che va sbrogliato! La saga viene derisa e scimmiottata a più non posso, senza tener conto di questo. La Meyer non si prodiga nel diventare madre del genere, e difatti l'opera si presta ad un pubblico differente da coloro che si avventurano nella lettura dei classici horror.

E' così che la Meyer diventa un bersaglio facile da parte degli "Haters", che vedono nella saga una valvola di sfogo. Dove la maggior parte delle persone vede "una saga schifosa e per bimbeminchia" difatti noi vediamo "una saga fantasy rosa, destinata agli adolescenti".

Il problema è che in questi ultimi anni ogni persona diventa critica, ed è facile puntare il dito contro chi va di moda prendere in giro. Il vero critico è quello che sa di cosa sta parlando, conosce l'opera o il prodotto in questione, e sa riconoscerne i difetti, ma soprattutto i pregi che in realtà possiede, pregi destinati ad un target particolare.

 

Conoscere prima di parlare.

 

 

 

      Antonio Di Pierro

 11 - 08 - 2014