"Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene..."
Scheda del libro | Dracula |
Autore |
William Shakespeare |
Anno di pubblicazione |
1603 |
Titolo originale |
The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark |
Genere |
Tragedia |
Prima di cominciare con la vera analisi dell'opera, iniziamo col dire che in quest'opera si cela uno dei grandi falsi miti della letteratura. Celeberrima è la rappresentazione di Amleto che, durante il suo monologo nel soliloquio che apre la prima scena del terzo atto, il "To be or not to be", regge un teschio, declamando il frutto dei suoi più profondi dubbi sull'esistenza.
Ecco, c'è una generale confusione in questa rappresentazione, poichè nella scena che tutti conoscono ci sono due scene ben distinte del libro originale. Durante il monologo Amleto non regge nessun teschio, come invece accade spessissimo nelle rappresentazioni moderne, mentre sarà nella prima scena del quinto atto che Yorick, o meglio il suo cranio, apparirà per la prima volta fra le mani di Amleto. Yorick è un personaggio icona dell'opera, nello stesso tempo buffone di corte durante l'infanzia di Amleto, ma soprattutto espediente del memento mori per il protagonista.
Differenti generi letterari si dipanano nel mondo della scrittura moderna e contemporanea, nessuno più o meno importante di un altro. Suggestivo è il genere della tragedia, mezzo attraverso il quale la scrittura approda nel teatro da millenni. La tragedia moderna vede come genitore l'immortale Shakespeare, padre misericordioso della letteratura inglese, e come perla preziosa verrà per sempre ricordato l'Amleto, opera impressa indelebilmente nelle menti letterarie di tutto il mondo.
L'opera si svolge nella Danimarca del XVI secolo, e si apre più precisamente sulle torri della fortezza della capitale Elsinore. Il Re Amleto, padre di Amleto il protagonista, è morto a causa di un morso di vipera mentre riposava nel giardino reale, ma il suo spettro viene avvistato dalle guardie di vedetta. Lo spirito è inquieto, e appare ogni notte, vagando senza meta e sospeso nel vuoto, fino a quando incrocia i passi di suo figlio.
E' un incontro suggestivo questo, durante il quale Amleto padre reclama vendetta da Amleto figlio, rivelandogli che il nuovo re, Claudio, fratello di Amleto padre, è il vero responsabile della sua morte. Lo spettro scompare, lasciando il giovane figlio in preda alla più profonda rabbia e devastazione sentimentale.
Di qui partiranno le riflessioni profonde del protagonista, trovatosi unico portatore di verità riguardo il complotto ordito ai danni di suo padre.
La sua sofferenza, viva e ardente a causa del matrimonio di sua madre col nuovo Re Claudio, si accende di nuova fiamma al desiderio del sangue di suo zio, traditore e cospiratore.
Amleto rivelerà i suoi piani di vendetta ad Orazio, solo e unico personaggio che supporta il protagonista, e sarà l'unico a capire il perchè del comportamento di Amleto, poichè comincia a girare voce nel regno di una sua totale follia.
Respinto da Ofelia, figlia di Polonio, il consigliere del Re, Amleto rivelerà un comportamento estremamente grottesco e dai toni macabri, così che persino sua madre, spinta dalla preoccupazione, cercherà in tutti i modi di spedire Amleto lontano dal palazzo reale, in luoghi dove la sua pazzia possa esser dissipata.
La follia di Amleto, la sua finta follia, cresce attraverso i suoi monologhi, un flusso di pensieri che scorre e lascia il lettore, e lo spettatore, senza fiato, attraverso eoni di morte e dannazione, dove non si riesce quasi a distinguere l'essere dal non essere, tanto decantato nella storia della letteratura moderna.
Shakespeare raggiunge il culmine dell'allegoria sulla morte nella scena del quinto atto, con l'apparizione del teschio di Yorick, nella scena del colloquio fra Amleto e i becchini. Il memento mori è la chiave di lettura del pensiero di Amleto in quel momento, l'unica sicurezza, il momento in cui il piano di vendetta di Amleto prende un forma distinta e tangibile. E' quello il momento in cui si concretizza il suo intelletto e la sua sete di vendetta, quando tornerà a palazzo accolto dal clamore e dall'incredulità dell'intero regno.
Ci sarà poi la geniale idea di Shakespeare del teatro nel teatro, degli attori itineranti, e della menzogna come mezzo per scoprire la verità. La tragedia diventa tale poi nell'ultima maestosa scena: il complotto di Re Claudio e Laerte, e il duello finale.
La contrapposizione fra verità e menzogna è presente in ogni personaggio, primo fra tutti Polonio, padre di Ofelia, l'amore di Amleto, e Laerte, antagonista del principe di Danimarca. Lui sarà il vessillo della ricerca della verità e della menzogna, anche più di Amleto stesso che cercherà la confessione del Re Claudio. Tutti i personaggi sono pseudo-antagonisti di Amleto, contrapponendosi ai suoi obiettivi o ai suoi desideri, denigrandolo e minando alla sua vita.
Re Claudio primo fra tutti, sarà il fautore della morte del protagonista, della sua regina e dello stesso Laerte, suo complice nel tentativo di uccidere Amleto, non prima di morire per mano di suo nipote, avvelenato e morente.
Una chiusura mozzafiato per il teatro del tempo, che anticipa di secoli lo spirito di Montecristo, e della sua disperata realizzazione della vendetta personale, unica letizia dell'animo umano.
Quel teschio anch'esso un tempo ebbe una lingua,
e poteva cantare;
e vedi adesso come quel marrano
lo scaraventa a terra, manco fosse
l'osso della mascella di Caino,
che fu il primo assassino.
Questa, che quel villano ora maltratta,
potrebb'esser la zucca d'un politico,
capace d'ingannar perfino Dio,
non è così?
3 BUONI MOTIVI PER LEGGERE AMLETO:
1 - Opera immortale e celebre della tragedia moderna, un classico che deve essere letto.
2 - La filosofia tanatofila di Amleto è un interessante sviluppo secondario dell'opera, da analizzare scrupolosamente per chi, nel timore e nel dubbio del memento mori, non riesce a trovar pace.
3 - Per chi, come me, affronta studi universitari in materia letteraria, questa tragedia contiene gli stilismi e le nozioni base per uno studio completo della letteratura inglese, perciò una lettura è doverosa per carpirne l'intera essenza.
Antonio Di Pierro
10 - 11 - 2014