La fattoria degli animali - George Orwell

La fattoria degli animali - George Orwell

 

Quattro zampe buono, due zampe cattivo.

 

 

Scheda del libro  

Autore

George Orwell

Anno di pubblicazione

1945

Titolo originale

Animal Farm

Genere

Romanzo - Satira - Distopia


 

Sublime, sagace e impegnato politicamente. Uno dei libri che tutti dovrebbero leggere, che si tratti di persone in possesso di una sensibilità politica acuta o profani delle basi dl  pensiero di ogni colore politico. In entrambi in casi non potrebbe che giovare al lettore, donando cognizioni e spunti di riflessione innumerevoli.

 

Orwell, che in prima linea ha vissuto la tremenda follia politica, che si militi nei sovietici o nei conservatori estremisti, proprio non riesce a star lontano da una scrittura profonda e dal ricco significato allegorico. L'idea di questo romanzo nasce nel 1937, durante la guerra civile spagnola, nella quale Orwell fiancheggiò i laburisti, e vedrà la luce nel 1945. Ivi presenti i presupposti per 1984, il libro che lo consacrerà alla storia della letteratura moderna.

 

"La fattoria degli animali" è un romanzo non dissimile dalle vecchie storie greche di Esopo e Fedro, dove gli animali sono i protagonisti della storia, personaggi che però rappresentano persone e avvenimenti realmente esistiti. Un'allegoria dell'Unione Sovietica di Stalin, fortemente odiata e in seguito parodiata dall'autore stesso. Ci troveremo difronte ad una piccola riproduzione della Rivoluzione Russa e alle conseguenze laconiche che subirà la popolazione, appunto gli animali della decantata fattoria.

 

Siamo nella "Fattoria Padronale", gestita da Jones, uomo senza scrupoli e malvagio. Jones non si cura degli animali nella misura in cui dovrebbe, fornisce loro delle razioni di cibo esigue e li sfrutta a beneficio dei suoi guadagni. Il Sergente Maggiore, il verro anziano della fattoria, una sera convoca tutti gli animali a seguito di un sogno che ha fatto: ha sognato la Rivoluzione, il giorno in cui gli animali si libereranno del giogo degli uomini, diventando finalmente liberi, senza fattori, ma padroni di sé stessi. Il Sergente vedrà la fine dei suoi giorni poco tempo dopo.

Nel frattempo però, Jones gestisce la fattoria in maniera discontinua, e dopo una giornata in cui dimentica di dar da mangiare agli animali, scoppia il putiferio, la tanto sognata Ribellione.

I maiali, le mucche, i cavalli, le capre, le pecole, le anatre, le galline e ogni creatura sottomessa esplode in una rabbia torrenziale, che vede Jones cacciato via, e la "Fattoria Padronale" diventa la prima fattoria d'Inghilterra a divenire una fattoria autogestita dagli animali stessi.

I maiali più intelligenti, Napoleon e Palla di neve, si metteranno a capo di questo nugolo di animali, dichiarando il luogo indipendente e stilando delle leggi per gli animali stessi.

Ma fino a che punto arriverà l'intelligenza degli animali rispetto a quella umana? Quanto leali saranno i maiali in confronto al vecchio e odiato Jones? 

 

Il confine fra favola e morale politica è sottilissimo, e spesso ci ritroveremo a non distinguere fra cronaca storica, malcelata volutamente sotto forma di scaramucce tra animali, e proseguimento della vicenda. L'espediente della costruzione del mulino, dei nastri vietati nella criniera della cavallina, le leggi cangianti sulle mura del granaio, non sono altro che manovre politiche semplificate e ridotte all'osso per una facile comprensione da parte di un pubblico non affine al malsano mondo governativo. Le figure discordanti di Palla di neve, aperto alla democrazia e al possedimento comune, e quella di Napoleon, autoritario, despota, conservatore e ingannatore, potranno associarsi a correnti politiche realmente esistiti e militanti in governi attuali, mentre figure minori come Gondrano, il cavallo forte e determinato, ma un po' tardo, Clarinetto, il mistificatore dei maiali, Benjamin, l'asino placido e scorbutico, Mollie, l'ingenua e frivola cavallina, sono tutte figure riconducibili a partiti politici minori, figure ben note e classi sociali che si trovano al centro della bufera fra i due capi-maiali.

Di sfondo gli umani, insaziabili e corrotti, che vedranno nella "Fattoria degli animali" non solo una minaccia, ma soprattutto una possibilità di rivincita e possibile guadagno.

 

                              

L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.

 

 

3 BUONI MOTIVI PER LEGGERE LA FATTORIA DEGLI ANIMALI:

1 - Per una maggior sensibilità politica, valore che si è perso negli ultimi anni, e fuoco che andrebbe riacceso, soprattutto nelle giovani menti.

2 - Orwell è il maestro della letteratura a sfondo politico, e se 1984 vi ha attanagliati col suo intreccio ansimante, con questo libro vivrete un'atmosfera più serena, senza però perdere quel sottofondo angosciante di impotenza.

3 - Oltre che narrativa, questo romanzo è anche di chiave storica. Anche se allegoricamente, verrete a conoscenza della storia della politica Sovietica.

 

 

      Antonio Di Pierro

  24 - 11 - 2014