Il giovane Holden - Jerome David Salinger

Il giovane Holden - Jerome David Salinger

 

Ciò che dlistingue l'uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l'uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa.

 

 

Scheda del libro  

Autore

Jerome David Salinger

Anno di pubblicazione

1951

Titolo originale

The Catcher in the Rye

Genere

Romanzo - Romanzo di formazione


 

 

Ho conosciuto e amato questo romanzo fin dalla prima pagina, sentendomi troppo affine con Holden e il suo odio mistico e universale, quasi da compatirlo e capirlo, comprenderlo e volerlo consolare, assicurandogli che non è il solo a pensarla in quel modo.

Molto probabilmente se ne fregherebbe comunque.

 

Siamo dinnanzi a vera e propria dinamite. Questo romanzo esplode. Prende fuoco e detona come nitroglicerina, facendo saltare in aria la vostra mente. Avventurandovi attraverso le pagine di questo romanzo, definito "romanzo di formazione", vi aspettereste tutto tranne proprio quello che vi è dentro.

Esplode in un contesto storico, il 1947 è l'anno in cui è ambientato e viene pubblicato nel 1951, dove il linguaggio forte del romanzo può esser controverso. Un contesto dove gli Stati Uniti escono da una gloriosa guerra, che ha alimentato il populismo statunintese. Un tendenza nell'amore per la bella vita, del culto del benessere e della fuga verso le grandi città, allettanti poli di sfarzo e cultura frivola.

Laddove New York è un connubio di ricercatezza culturale, Holden si contrappone quasi convulsamente a tutto quello che segna la convenzione di quel tempo. In una società dove i ragazzi fanno a gara nel frequentare le maggiori università dello stato, Holden compare per la prima volta nel romanzo con la notizia che farà da miccia a tutto l'intreccio del romanzo.

Viene espulso dalla Pencey, la prestigiosa scuola dove è stato iscritto dai suoi genitori. Rendimento pessimo e disinteresse ne sono le cause, e il protagonista deve star lontano di casa per un fine settimana prima di tornare a casa e affrontare l'ira e la delusione dei suoi genitori.

E' così che Holden vagabonda per New York, alla ricerca di una sorta di stabilità mentale, fra personaggi stereotipati e situazioni grottesche. E' una persona volubile, e spesso scriteriata, dall'odio facile verso situazioni e persone ordinarie.

Persino una parola sbagliata come "eccezionale" o "buona fortuna" o "ca**o" possono farlo infuriare, e scatenare i suoi flussi di coscienza, che divoreranno il lettore, assuefandolo.

I suoi compagni di stanza dalle caratteristiche singolari, Jane e Sally come elementi femminili e sentimentali, i suoi fratelli Allie, Phoebe e D. B. che riflettono spesso le lacune che i genitori vedono in lui; ogni personaggio sembra possedere delle caratteristiche che proprio a Holden mancano.

Gli antagonisti, o personaggi che si frappongono in maniera negativa durante il suo viaggio, invece hanno caratteristiche contrarie al suo pensiero, ma esasperate all'impossibile, così da risultare totalmente malsane e inverosimili.

 

Di primo acchitto il protagonista potrà apparire un ribelle, un bullo e un rivoluzionario. Ma se difatti si analizza il suo comportamento, Holden non è che un modello di vita "normale", al contrario di parecchie convenzioni sociali errate dei ragazzi dell'epoca.

Lui è il ragazzo che non concepisce i rapporti sessuali asettici e veloci degli adolescenti, lui è il ragazzo che difronte ad una prostituta prova un senso di vergogna e timidezza, lui è il ragazzo che alla vista di parolacce scritte sui muri perde le staffe e tenta in tutti i modi di cancellarle dalla vista delle scuole elementari.

 

E nei momenti in cui si crede che Holden abbia raggiunto l'equilibrio, la stabilità, la vera serenità e felicità, accadrà qualcosa che "lo lascerà secco". Qualcosa che cancellerà tutto quello che lo stava per portare ad una coscienza sociale equilibrata, un evento, una parola o una persona che stravolgerà il viaggio compiuto fino a quel momento. Quella del protagonista è una ricerca destinata ad essere infruttuosa, per sempre.

 

Salinger era un autore singolare e all'uscita di questo romanzo ha preteso una condizione particolare dall'editore. Ha voluto una copertina totalmente bianca per la sua opera, senza nessuna illustrazione o abbellimento che attirasse gli sguardi delle persone. Voleva che il suo libro fosse acquistato per i contenuti, e non per una cover sgargiante e articolata.

 

Mentre per quanto riguarda la questione della traduzione, il titolo di questo romanzo è stato oggetto di dibattiti per decenni. Il titolo originale è "The Catcher in the Rye", riferimento alla canzone "Comin' through the Rye" di Robert Burns. Holden, ad un certo punto del romanzo, alla domanda che gli viene posta su cosa volesse fare nella vita, parafrasa un verso della canzone dicendo di voler "afferrare i bambini che si spingono ai bordi dei campi di segale e rischiano di cadere nel precipizio".

Un'italianizzazione del titolo inglese sarebbe risultata bizzarra; il catcher è un ruolo del gioco del basebal, mentre il rye è un whiskey statunitense prodotto dalla segale; gli editori italiani hanno dibattuto a lungo trovandosi difronte a titoli tradotti letteralmente come "il prenditore del Whiskey", "il prenditore nel campo di segale", "l'acchiappatore nella segale" o "il terzino nella grappa". Infine le traduzioni finali sono state due: "Vita da uomo" e la più celebre e ormai appurata "Il giovane Holden".

 

 

                                       

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.

 

 

3 BUONI MOTIVI PER LEGGERE IL GIOVANE HOLDEN:

1 - Un romanzo di formazione assoluto nel suo genere. Una pietra miliare.

2 - Le tematiche adolescenziali, nonostante ambientate negli anni 40, rimangono attuali. Dona numerosi spunti di riflessione.

3 - Citato in ogni salsa e in ogni ambito, Holden è ormai una figura iconica della cultura letteraria e moderna. 

 

 

      Antonio Di Pierro

  14 - 11 - 2014